L’amaranto
è una pianta originaria del centro America, il cui nome deriva
dall’infiorescenza, di colore appunto amaranto.
I chicchi che troviamo in commercio sono invece color beige e sono i semi di questa pianta.
L’amaranto
è un cosiddetto cereale-non-cereale, perché pur avendone l’aspetto, in realtà è
privo di glutine, ed è ricchissimo di proteine. E’ pertanto indicato per i
celiaci, gli intolleranti al glutine e
per tutte quelle persone che desiderano affrancarsi ogni tanto da abitudini
alimentari con presenza costante di glutine, che è bene ricordarlo, è un
potenziale elemento scatenante disturbi gastrici, intolleranze e vere e proprie
allergie (celiachìa).
Viene
utilizzato per preparare zuppe o come accompagnamento a varie pietanze.
Scommetto
che molti di voi, presi dall’entusiasmo delle novità e dalla voglia di
sperimentare, abbiano in un remoto angolo della dispensa, un pacchetto nuovo o semi
nuovo di amaranto, perché per molto tempo è successo anche a me di non sapere cosa fare con
questi strani chicchi.
Ammettiamolo,
la sua cottura a volte resta misteriosa, non c’è verso di farlo gonfiare,
ammorbidire, a mo’ di miglio ad esempio, e la sua consistenza semi croccante e
allo stesso tempo leggermente gelatinosa lascia perplessi anche i più avvezzi
alle stranezze in tavola. Il gusto è unico e può conquistare o lasciare anche
qui un certo margine di perplessità.
Dopo
questo vi sentirete autorizzati a non acquistare mai l’amaranto o ad
abbandonarlo per sempre in quel remoto angolo.
E
invece vi invito, proprio per esperienza personale di prima diffidenza, a
sperimentarlo. Il suo sapore unico e inimitabile si sposa perfettamente con
preparazioni dolci, come quella che vi presento. A me ha conquistato davvero. E
finalmente posso con buona pace di papille gustative, regalarmi qualcosa di buono
davvero, sotto ogni aspetto.
Ingredienti per la
pasta:
·
120 gr di
farina di amaranto
·
40 gr di
nocciole tostate 1 cucchiaio di zucchero di canna
·
3 cucchiai
di olio (mais, oliva, vinacciolo)
·
100 ml di
acqua (variabile regolarsi con l’impasto)
·
1 pizzico di
lievito (facoltativo)
Procedimento:
Innanzitutto per ottenere la farina di amaranto, che non si trova praticamente mai, si procede con un buon tritatutto, cercando di polverizzare il più possibile i chicchi. Nessun problema se ve ne resterà una parteancora intera, è l' il bello della crostata di amaranto che fa "crunch".
Innanzitutto per ottenere la farina di amaranto, che non si trova praticamente mai, si procede con un buon tritatutto, cercando di polverizzare il più possibile i chicchi. Nessun problema se ve ne resterà una parteancora intera, è l' il bello della crostata di amaranto che fa "crunch".
Secondo step: tritare insieme nocciole
e zucchero, ottenendo una pasta omogenea.
Aggiungere l’olio e
mescolare.
A questo impasto unire
la farina con il lievito unendo a poco a poco l’acqua fino ad ottenere un
impasto morbido.
Coprire e far riposare una mezz’ora circa.
Coprire e far riposare una mezz’ora circa.
Coprire con creme o
marmellate a piacere. Infornare a 180° C per circa mezz’ora.
E fatemi sapere se vi è piaciuta! Ricordate che potete anche mescolare la farina di amaranto con altre farine in modo da mitigarne il sapore e la consistenza, come la farina di riso per mantenere comunque la ricetta gluten free.
E fatemi sapere se vi è piaciuta! Ricordate che potete anche mescolare la farina di amaranto con altre farine in modo da mitigarne il sapore e la consistenza, come la farina di riso per mantenere comunque la ricetta gluten free.
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