Il cibo non è solo cibo, è tutto interconnesso.
Un
frase come un’altra, o forse no. In poche parole un grande verità, difficile da
far tacere, perché il cibo rappresenta il motore che fa muovere tutti gli
esseri viventi di questo Pianeta, nessuno escluso. La lotta per
l’approvvigionamento alimentare contraddistingue ogni forma di vita, dal
batterio all’elefante, passando dalla quercia, con strategie e modalità tanto
diverse quanto affascinanti. Ecco, in realtà sull’ “affascinante” riferito all’Homo
sapiens inizierei a nutrire qualche riserva, sì perché sotto la voce “cibo –
strumenti e metodi” si delinea ogni genere di maltrattamento a Pianeta e
abitanti, simili compresi.
Deforestazione per fare largo alle coltivazioni,
emissioni di gas serra (solo gli allevamenti producono il 18% dei gas serra
totali), uso della chimica e conseguente inquinamento di suolo, falde, aria,
consumo di terra per uso antropico, perdita di biodiversità a ritmi spaventosi,
e consumo di acqua, tanta acqua, la preziosissima acqua! E non sto a continuare
l’elenco infausto.
Calcola che per produrre 1 Kg di carne di manzo si emettono 36,4 Kg di Co2, pari alla Co2 rilasciata da un automobilista medio europeo per percorrere 250 Km, e si consuma l'equivalente di energia per tenere accesa una lampadina da 100 W per 20 giorni di fila. Guarda qui.
Calcola che per produrre 1 Kg di carne di manzo si emettono 36,4 Kg di Co2, pari alla Co2 rilasciata da un automobilista medio europeo per percorrere 250 Km, e si consuma l'equivalente di energia per tenere accesa una lampadina da 100 W per 20 giorni di fila. Guarda qui.
E pensa che, tra Europa e America, si consumano, in un anno, 100 Kg di carne a testa...moltiplica per 800 milioni di persone, e se, come sta accadendo, tutto il resto della popolazione mondiale, andiamo verso i 10 MILIARDI, dovesse adottare il nostro stile di cibo? Quali conseguenze per il clima, e la sopravvivenza del Pianeta?
Direi che per soddisfare quel bisogno primario che è il
nutrirsi, ci siamo un po’ allargati, abbiamo sbagliato mira, non abbiamo
considerato i reali costi del coltivare vegetali su suoli proibiti come quelli
delle Foreste primarie ad esempio (negli ultimi 40 anni si è ridotta del 20%
per lasciare spazio alle coltivazioni) vegetali che poi saranno dati da
mangiare ad animali ipersfruttati che soddisferanno una minima porzione di
abitanti del Pianeta, quelli opulenti, obesi e sempre più ipernutriti e malati.
Un casino insomma, dove ti giri non ce ne è una giusta, politiche sbagliate,
zootecnie scellerate che allevano bovini ormai incapaci di nutrirsi di erba e
fieno, ma selezionati per cereali, soia, farine super sostanziose (abbiamo
anche osato dare a questi erbivori farine animali, ricordate?) vacche che, dopo
2-4 anni, sono da rottamare (eufemismo che sta per macellare ovviamente, e mica
le mandano in pensione!) perché stremate da ritmi produttivi completamente
innaturali, e che dunque non possono essere più mantenute dall’allevatore, che
le vende per 4 soldi a chi ne farà bistecche. Un girone dantesco, un
controsenso unico il nutrirsi ancora di animali e loro derivati.
Magari
non a tutti il discorso sugli animali di allevamento a cui è negata
ogni forma di dignità e rispetto (perennemente sfruttati, “pompati”, stipati,
privati di luce, aria, contatto con i simili, ridotti a macchine produci
carne/latte/uova massacrati con ogni metodo) possa in qualche modo arrivare a
toccare corde tali da intraprendere un cambio di alimentazione, ma credo che di
fronte alla verità insindacabile che ormai non è più sostenibile cibarsi
continuamente di prodotti e derivati animali, anche il più razionale dei
lettori dovrà andare di là in cucina e guardare bene nel frigo, aprire la
dispense e farsi un esame di coscienza, e ammettere di essere complice della
distruzione di questo magnifico e unico Pianeta Terra. Ma ci pensate, il nostro
è detto Pianeta azzurro, per quanto è bello visto dallo Spazio! Solo a
immaginarlo quel puntino colorato con le sue nubi, vortici, oceani, terre, in
un susseguirsi di geometrie perfette, curiose, uniche e irripetibili fa venire
un vuoto allo stomaco, l’immagine della Terra è inebriante, e ancora di più lo
è la biodiversità che la popola, e noi siamo responsabili di tanta bellezza,
possiamo essere distruttori o custodi, cosa scegliamo? Attraverso ciò che
mangiamo possiamo esprimere la nostra volontà.
E
per chi volesse oggi esprimere il voto: custode, ecco un bella ricettina, un
secondo che appaga gusto e vista, il classico hamburger! Ehmmmm…leggermente
rivisitato:
Hamburger
di vitellone scelto…sì, ma di far correre tra i prati ;)
Ingredienti:
ü 800 gr di verdure a scelta carote, cipolla, zucchine, cavolo, verza, patate e una piccola barbabietola (fondamentale per il colore)
ü 200 gr di farina di ceci
ü 100 gr di farina integrale
ü 50 gr di parmigiano vegano o 30 di lievito alimentare in scaglie
ü Qb sale e tamari
ü Carta da forno
Procedimento
ü Lava le verdure e tritale tutte insieme grossolanamente
ü Aggiungi le farine e amalgama bene impastando con le mani
ü Insaporisci con il resto degli ingredienti
ü Forma delle palline e modellale a mo’ di hamburger
ü Cuoci a 180° C per circa 20-30 minuti, controlla a vista la cottura
ü Servi calde o tiepide leggermente lucidate con un goccio di olio di oliva
E stasera, dopo la bella cenetta, ci meritiamo di guardare questo bellissimo film documentario,con animo compiaciuto, Home
Fantastici i tuoi burger! Mi piace molto anche tutto il discorso introduttivo che condivido appieno! Ciao!
RispondiEliminaGrazie!questi piacciono anche ai cosiddetti onnivori ;)))
EliminaQuanti hamburger si fanno con queste dosi?
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